Un mischiarsi di corpi e di ombre

Il mondo aveva preso a squagliarsi, i bordi si rattrappivano crepitando. Pisciavo densi smeraldi mentre dita sicure mi strofinavano una pezza gelata sulla febbre. Le lancette si stringono come cesoie decapitando le ore una dopo l’altra e una voce, con passo da funambolo, dondola sulla corda dell’orizzonte, finché scompare.
C’è un’ombra posata sul muro, è un mischiarsi di corpi e di ombre. Ombre scritte col fumo sulla parete nuda, e tu, scellerata più del solito, ti sfilasti le scarpe senza darlo a vedere, per lanciarti in quel labirinto di tagli e luci trasversali. La testa china, addormentata fra le braccia conserte, di fianco a un bicchiere vuoto. Curva sul tavolo, il mondo ti si svela poco a poco. È una ruota sospinta da una bambina con lunghi codini neri stretti da fascette color crema (tutto è virato in seppia e sabbia del deserto).
La bambina dipinge sulla parete la sagoma d’un uomo e il piano continua a suonare dolcemente monotono, c’è una ragazza nuda addormentata sul tavolo operatorio e un uomo pallido le poggia in grembo piccole lucertole vive. C’è una pelle che scricchiola come una corda, un libro che brucia, e di tanto in tanto un senso futurista della vita, con ingranaggi temporali connessi alla turbina universalis. Una donna legata a una piramide blu di mattoni e un povero corpo che lacrima. C’è un uomo che dà l’orgasmo battendo un chiodo nel pavimento. Un uomo in una camera bianca tre metri per tre metri per tre metri conficca migliaia di chiodi alle pareti. Un’ombra si spande sulla mano come un latte oscuro. La bambina fa rotolare ancora il mondo in riva al mare e l’uomo inchioda al tavolo due pezzi di pane. Altri bambini, due, reggono una porta azzurra fra le mani poggiandola vicino al sole. Una donna, abito bianco fino ai piedi, esce dalla porta e passeggia sulle ciglia del mare. (pag. 118, Franco Berardi, Massimiliano Geraci, Morte ai vecchi, Baldini&Castoldi)

Video di Shûji Terayama, La Femme à Deux Têtes – Cinéma de l’Ombre

Video di Shûji Terayama, Der Prozess

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