Dosi

Dosi

È un procedimento alchemico complesso, cosa crede? Epurare gli umori più foschi perseguendo il cammino tortuoso dalla nerezza alla luce. Nigredo e albedo, come lei stesso m’insegna. Ma i tempi sono cambiati professor Vitale, oggi non serve scomodare fiamme purificatrici. Ogni risposta è nella chimica, la più metafisica delle scienze esatte. L’arte suprema che dobbiamo imparare è quella del dosaggio, dell’equilibrio. Io da anni la studio. Non si fidi dei medici, sono finte vestali con quei loro camici bianchi da due soldi. Le parlano d’interazioni sinergiche e schierano le loro molecole in modo inefficace, sovradosandole o sottodosandole, sovrapponendo vettori che schizzano nella medesima direzione come se avesse qualche senso preferire la sedazione, o l’eccitazione, la rimembranza o l’oblio. È la vecchia conjunctio oppositorum il segreto ultimo. Vede qui nello stesso bicchiere, quaranta gocce di Tramadolo©, un oppioide sintetico, seicento milligrammi di Modafinil©, che restituirebbero un narcolettico alla veglia, due antagonisti, insomma, accompagnati da un grammetto abbondante di Oxiracetam©, tanto per non tenersi la lucidità nelle mutande, come cantava quel bardo anarchico e maledetto che lei certamente ricorderà. Segua questa dieta e sarà in grado di distillare anche lei, come me, momenti d’assoluta chiarezza. Mi segua Isidoro, mi segua, la prego.”
Era la prima volta che il preside lo ammetteva nel suo sancta sanctorum, in quell’antro del quale aveva sentito favoleggiare nelle lunghe ore di vuoto, in sala professori. Là dietro, nella penombra, gli apparve un divano ricoperto da scatole di ogni dimensione e colore. E anche per terra, lì accanto, c’erano fiale, flaconi, bustine, dosi, dosi doppie, e siringhe, e blister e buste di celluloide, campioni fuori commercio, esemplari omaggio. Il preside torreggiava su quella distesa di rimedi, e a Isidoro, che con la bocca aperta rimirava la farmacopea, disse, con sicurezza trionfale: “Sono certo che questo le farà bene.” E si chinò infilando la mano a colpo sicuro nel mucchio, per estrarne una misteriosa scatola.
La porse con fermezza paterna al professor Vitale e gli disse: “prenda, prenda mio caro… è quello che ci vuole per i casi di stress come il suo. (pag. 69-70, Franco Berardi, Massimiliano Geraci, Morte ai vecchi, Baldini&Castoldi)

Damien Hirst, Utopia

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